OPERA
MATERIALI: Bronzo, marmo, plexiglass
ANNO: 2012
MISURE: 30x30x80 cm
[Collezione privata L. Ferragosti]
Rappresentazione del mito greco di Prometeo, colui che rubò il fuoco agli Dei per donarlo agli uomini. Il suo gesto è legato alla dimenticanza del fratello Epimeteo che, incaricato da Zeus di distribuire poteri e qualità a tutti gli essere viventi, si dimenticò degli uomini, i quali rimasero privi di qualsiasi arma o dote. A subire la punizione del capo dell’Olimpo fu però Prometeo che venne incatenato a una colonna mentre un’aquila, ogni giorno, si presenta per ferirlo al fegato: la sua è una condanna a una vita di torture perché l’organo ogni notte si rigenera, rendendo eterna la sua sofferenza.
Soffermandomi sui dettagli di un corpo afflitto, senza rinunciare a rappresentare l’eleganza delle forme umane, ho scolpito Prometeo proteso in avanti nell’inutile intento di liberarsi e porre fine a un dolore infinito.